Giornale culturale e letterario edito a Brescia, tre volte
al mese, dal 1764 al 1766. Fu il primo giornale di collaborazione collettiva,
espressione diretta dell'
Accademia dei Pugni, fondata in casa Verri. Gli
articoli pubblicati erano presentati come resoconti di discussioni fra i
frequentatori dell'immaginario caffè aperto in Milano da un esule greco.
La testata, molto diffusa in Italia e all'estero, provocò vivaci
polemiche, cessando poi le pubblicazioni per i dissidi sorti tra A. Verri e C.
Beccaria. I
caffettanti lottarono contro ogni specie di autorità e
di pregiudizi, in favore della sincerità e della libertà delle
opinioni. La fede nel potere illuminante della ragione spiega la lotta
antiarcadica, antipurista e antipedantesca intrapresa dagli scrittori del
C. contro i limiti imposti dal passato. Ebbe tra i suoi collaboratori A.
Verri, C. Beccaria, G. Visconti, P. Secchi, A. Longo, S. Franci, G. Colpani, P.
Frisi, L. Lambertenghi, G.R. Carli.